rosario di sassi
ROMANO BATTAGLIA

aia

LA CASCATA VERDE.VIOLA - tecn. mista su tela. cm 70x80 - 1990

Gli artisti sono creature semplici, ma gli esperti li fanno apparire dei grovigli incomprensibili di "cosmici mutamenti". È la regola che vige nel nostro paese e, forse, in tutto il mondo. Bisogna parlare difficile per apparire importanti. Benedetto sia il Vasari che già centinaia di anni fa, come biografo e critico, parlava degli artisti in maniera chiara, leggibile, e soprattutto comprensibile. Eppure scriveva di Michelangelo, di Leonardo, di Paolo Uccello. Domenico Biondi è un chiaro anche se innovatore e indagatore e la sua pittura rispecchia questo suo stato d'animo: è una lettura della vita tra le pieghe del tempo, tra le piccole grandi cose che la natura nasconde negli angoli più remoti.
Del resto lo dice lui stesso in una breve poesia dove i fili d'erba, i sassi, la rugiada, sono elementi palpitanti di un'atmosfera che si chiude segretamente in una alcova, oppure si libra nell'aria come un aquilone.
C'è sempre, in tutte le opere del passato e del presente, un amore spiccato per la terra e il mondo contadino. Ognuno porta dentro di sè le radici della propria origine sino alla fine dell'esistenza. Guai se non fosse cosi. Sembra quasi che dalla composizione di figure e di oggetti, escano le parole di commento di un certo stato d'animo, di un'atmosfera particolare.
l colori prima erano accesi, violenti, immersi in una luce solare come quella che piomba a picco sui tetti delle case del Sud in certi pomeriggi d'estate. Poi, via via, i palpiti del creato si sono fatti più cupi, quasi a simboleggiare l'autunno della vita, dell'anima, del mondo.
È la naturale riflessione di un artista attento al volgere delle stagioni della vita. È il bilancio di un lungo periodo di sperimentazioni alla ricerca del linguaggio segreto delle cose. Conosco bene questo piccolo grande mondo per averlo cercato, per i miei libri, sulla riva del mare, fra i sentieri del bosco. Le onde creano sulla sabbia composizioni di legni, conchiglie, carta e il vento raduna le foglie in forme diverse ai piedi degli alberi. È il meraviglioso canto della natura per tutto ciò che vive, per tutto ciò che muore.
Biondi sembra sentire questo richiamo che si fa desiderio di fissare per sempre gli attimi fuggenti che non torneranno più, perché passiamo solo una volta da queste parti.
C'è la paura del tempo e della fine, la glorificazione dell'umiltà e della semplicità e dappertutto si affacciano i fantasmi dell'indefinibile e del misterioso.
Biondi è un poeta alla ricerca del sentiero della vita e attraverso la sua arte testimonia questa sua bramosia di conoscere, di scoprire, di vedere.
Ma il cammino è lungo e difficile perché la vita non è soltanto quella che vediamo intorno a noi. C'è un universo ancora da esplorare che sta negli invisibili attimi del quotidiano.
L'artista ci ha già raccontato molte cose di questa dimensione poco conosciuta ed infinita ed è per questo che i suoi quadri vibrano come paesi di vetro percorsi dal vento.
La pittura di Biondi è un paese dove una donna vestita di nero prega su un rosario di sassi.